"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 10 aprile 2007

L'Afghanistan contro l'Italia


Lorenzo Cremonesi riportava sul Corriere della Sera del 10 aprile, le parole di Amrullah Saleh:

«… Emergency non è in realtà una vera organizzazione umanitaria, bensì un fiancheggiatore dei terroristi e persino degli uomini di Al Qaeda in Afghanistan…. Un talebano si denuncia alla polizia, non si cura per permettergli poi di riprendere le armi contro di noi, contro i nostri alleati, contro la Nato, contro gli italiani».

Amrullah Saleh è il capo dei servizi di sicurezza afgani. L'uomo forte di Kabul. Più potente forse dello stesso governo Karzai. E ancora più del presidente, espressione di Washington. Era lui, infatti l'ufficiale di collegamento tra Washington e l'alleanza del Nord di Massud. Saleh era l'anello di una congiunzione mai avvenuta tra la Cia e il principale avversario dei Talebani allora al potere a Kabul.

A queste parole Emergency risponde con un duro comunicato: "Queste parole, per Emergency "costituiscono una conferma inquietante della nostra preoccupazione che fosse in atto, attraverso l’illegale sequestro di Rahmatullah Hanefi ad opera dei “servizi” afgani, una operazione contro Emergency. Una ritorsione su destinatari impropri per l’esito del sequestro Mastrogiacomo, che ha comportato la liberazione di cinque detenuti, concordata tra Hamid Karzai e Romano Prodi".

"Saleh - continua il comunicato di Emergency - nel decidere che cosa sia o no un’organizzazione umanitaria, stabilisce che i suoi nemici non si debbano curare, che si debbano lasciar morire. È questa la cultura di un uomo influente e potente del «governo democratico» di Karzai che l’Italia è impegnata a sostenere. È questa l’idea di legalità di un sistema giudiziario che l’Italia è onerosamente impegnata a costruire in Afganistan".

Per parte nostra, ribadiamo che non sarebbe pensabile un impegno di Emergency che non sia, come è stato dal 1999 a oggi, rivolto a offrire assistenza sanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno, solo in nome di questo bisogno, civili o combattenti, in totale indifferenza verso appartenenze o divise.

Per Emergency – per chiunque, pensiamo, umanitario o no, ad eccezione di Amrullah Saleh un’assistenza sanitaria discriminata è semplicemente assurda.

Questa sortita di un uomo importante del governo Karzai diventa un elemento di valutazione circa la presenza di Emergency in Afganistan e circa la sicurezza del nostro personale internazionale.

Il Governo italiano si sente estraneo a questo insieme di calunnie, minacce e accuse mosse dall’interno di un «governo amico» a una ONG italiana riconosciuta dal Ministero degli affari esteri?

Non ci sono proteste da muovere e chiarimenti da richiedere all’ambasciatore afgano in Italia?

Non si vede in questa aggressione la «verità disvelata» della detenzione in atto di un cittadino afgano, collaboratore di Emergency, responsabile solo di aver dato seguito a indicazioni ricevute dal governo italiano?"

http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=7740

EMERGENCY



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.A Roma per Adjmal e Rahmat
Il messaggio del presidente di Emergency Teresa Sarti alla manifestazione di oggi, a Roma, per Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi.



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Battute conclusive dell’intervista di Gino Strada, su La Repubblica di oggi, concessa a Francesca Caferri

Prodi ha ribadito che è stato fatto tutto il possibile, per Adjmal come per Rahmatullah. Lei cosa risponde?

“Io non ho visto lettere di protesta ufficiali, né l’ambasciatore afgano convocato a Roma né tantomeno quello italiano a Kabul richiamato in patria. Un Governo serio avrebbe detto a Garzai che c’era un accordo e che questo accordo andava rispettato. L’accordo non prevedeva la carcerazione del mediatore che agiva per conto del Governo Italiano. Per questo ho detto e ripetuto che Garzai in prima battuta e Prodi in seconda, sono responsabili della situazione in cui si trova Rahmatullah”.

E’ per questo che ha rivelato la storia dei due milioni di dollari del caso Torsello?

“E’ per dimostrare l’affidabilità di questa persona e l’importanza che la sua sorte dovrebbe avere per il nostro Governo. Io non voglio fare polemiche politiche, ma le posso assicurare che faremo di Rahmatullah Hanefi un caso internazionale”.

Crede che la reputazione di Emergency esca danneggiata da questa vicenda?

“Noi abbiamo fatto appello direttamente a Dabullah per Adjmal. La reputazione di Emergency la conoscono le migliaia di nostri pazienti e le loro famiglie (n.d.r.: in pochi anni di attività Emergency ha curato qualcosa come oltre un milione di cittadini afgani..). I media afgani sono sottoposti a censura e controllo governativo, quindi non credo riflettano l’opinione del Paese”.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Lauraaaa!! Dove sei????
Voglio un tuo parere prima che mi compra un bazooka e corro in giro per il mondo come un pazzo esaltato a sparare in faccia contro i nuovi nazi-fascisti!!!!
Lauuurraaaaaa!!!!!

elena ha detto...

Nunzio, non so dove sia Laura ma te lo dico io al posto suo. Niente bazooka. Gino Strada non approverebbe. La linea di Emergency è sempre stata chiara - nonostante alcune decisioni discutibili in merito ad apparizioni televisive e/o al rilascio di interviste. I medici di Emergency hanno sempre operato, in Afghanistan come in Jugoslavia come altrove, a beneficio di TUTTI i bisognosi di cure. Non per gli uni contro gli altri, come invece hanno fatto altri. Se ora Emergency se ne va dall'Afghanistan, sarà un dramma, come sempre, per la popolazione civile. L'unica che paga sempre.
Ma se proprio accarezzi l'idea di andartene in giro con un bazooka, non è che ti devi spostare molto: anche qui in Italia ci sarebbe tanto da fare.... A proposito: il ministero degli esteri questa volta non mi ha risposto... mala tempora currunt...

Anonimo ha detto...

E' bellissimo: "mala tempora currunt"!
Anche se credo valga per ogni generazione, solo che noi forse oggi, siamo più avveduti rispetto ai nostri predecessori.
Siamo tanti, forse un pò troppo nebulizzati, ma sappiamo dire no.... ma non basta....klank! ;)

elena ha detto...

Io non ci trovo poi molto di bello... è vero che questi "mala tempora" sono ricorrenti, se non sempre attuali. Però... una volta c'era Sauron, ma c'erano anche Gandalf, Aragorn e gli altri. Che però sono gli unici ad aver vinto: ci sono stati i romani, scribi e farisei... ma c'era Gesù e poi gli apostoli... solo che tutta la loro sofferenza a cosa ha portato? Ad una chiesa che dice "beati coloro che soffrono, beati gli umili, gli umiliati, i poveri..." stando nella massima parte dei casi al riparo delle proprie ricchezze. Spartacus l'hanno crocefisso, le streghe le hanno bruciate, i libri anche... Pinochet e Franco son morti di vecchiaia con le mani grondanti del sangue delle loro vittime... anche Stalin, per carità. Martin Luther King l'hanno ammazzato. Chi ci resta? Lo so, sto facendo un discorso che è chiaro solo a me. Prometto che tornerò presto sul tema - in modo un po' più comprensibile.
Suerte!

Anonimo ha detto...

Per me è chiarissimo ciò che dici Elena.
Non so se riuscirò a risponderti come vorrei. Ora ci provo.
Il messaggio apparentemente perdente, apparentemente autolenitivo trova la sua forza in qualcosa che io definisco superiore alla stessa non-violenza, comunque predicata da coloro che menzioni.
Questo qualcosa è l'amore anche per chi ci fa del male, daltronde nella prospettiva cristiana, non siamo noi a dover "sistemare" le cose (guarda è difficile anche per me accettarlo) ma è Dio, padre di Cristo.
Secondo tutte le sacre scritture quanto più accade il male sulla terra, tanto più vicino è l'arrivo del Regno di Dio, quindi la giustizia per quelli che ora soffrono.
Facile a dirlo, difficile da accettarsi, lo so, lo so.
Un'altra cosa è che comunque noi vediamo i "forti" in terra (Vedi Bush, le multi, gli imprenditori spietati, i criminali violenti, ecc.) come dei vincitori, questo la dice lunga sulla nostra visione miope, ma in realtà loro sono i veri sconfitti, perchè vivono totalmente immersi in pieno delirio ipermaterialista!
Ciao.

elena ha detto...

E' vero, Nunzio... è tanto difficile da essere - per me - inaccettabile. Che mi importa se Bush, Berlusconi, Blair (tutte "B"...) sono dei perdenti? Lo so anch'io, ma il fatto di saperlo non mi aiuta a tollerare il male che fanno. Nemmeno a me personalmente, poi... figurati se toccassero me in prima persona!
I cattivi vanno all'inferno. Benissimo, mi sembra giusto - anche perché i buoni l'inferno ce l'hanno già qui! Ma se il cattivo in questione si pente sul letto di morte ve lo ritroverete sulla nuvoletta a fianco in paradiso... io no, mi chiamo fuori. Andrò all'inferno con alternanza di girone (per eccesso di peccati). Ma perché il paradiso non può essere di qui??? CUI PRODEST, tanto per cambiare?

Anonimo ha detto...

:)